giovedì 13 novembre 2014

Le persone non cambiano, si rivelano

Non mi toglierò mai il difetto di dare troppe possibilità alle persone che non le meritano, mettere i puntini di sospensione invece che un punto deciso, tornare indietro, semplicemente tornare e basta.. spero sempre che se anche le persone spesso dicono cose che non provano oppure le dicono e poi cambiano idea, una base ci sia sempre, quindi torno sui miei passi, quindi mi dico che dovrei essere meno decisa, meno rigida... e ogni volta sbaglio.
C'ha ragione Lynch quando dice che le persone non cambiano, ma si rivelano per quello che sono. E penso che dovrei smetterla di tornare e rassegnarmi all'idea che persone a cui ho voluto sinceramente bene non ne hanno mai voluto altrettanto a me. Magari me ne hanno voluto finché gli faceva voglia o comodo, ma non è così che si dimostra l'affetto, è una questione di costanza e di impegno continuo... e di certo non termina solo perché si prendono strade diverse. Non esistono giustificazioni o scuse, se il bene finisce è per mancanza d'attenzione, o perché non c'è mai stato.
Quando mi verrà voglia di tornare da qualcuno, di riallacciare un rapporto, di lottare per un'amicizia dovrò sedermi, chiudere gli occhi e chiedermi due cose: lo farebbe per me? cosa ha fatto per meritare un'altra possibilità?
E poi esiste la "seconda possibilità"? Oppure le chiamiamo così per vigliaccheria, quando non abbiamo il coraggio di definirci deboli?
Sono debole, quando offro il mio cuore a una persona che l'ha ferito.
Sono debole quando faccio finta che una situazione non sia come è solo perché è doloroso affrontarla, e sono debole quando sforzo il mio cervello a pensarla come voglio io anche quando so in partenza che una situazione andrà a mio discapito.
Sono debole quando faccio un passo indietro perché spero sempre in qualcosa.
Forse solo per me stessa, solo per non dirmi che ho voluto bene con il cuore a una persona per cui invece ero sprecata, solo per non darmi della scema per aver visto qualcosa che invece non c'era, o era altrove.

Comunque, tutte le volte che mi sento così, tutte le volte che faccio una cosa stupida mi calmo e mi ricordo che non ci sono solo persone inaffidabili, finte e deludenti: ci sono anche persone che brillano, il cui calore è sempre pronto a riscaldarmi, e questo senza mai dire una parola, senza rinfacciarmi niente o pretendere qualcosa. Persone che guardano attraverso di me e hanno capito chi sono, e che hanno cura di me per questo.
Oggi, mentre un mio amico parlava io lo guardavo e sentivo crescere questa sensazione di affetto e gratitudine che mi faceva sorridere senza rendermene conto, pensavo a quanto di me avrei voluto dare a questa persona e quanto avrei voluto conoscerne, perché è una delle migliori persone che ho intorno.
Guardarlo mi ha fatta sentire al sicuro, perché non è l'unica persona in grado di farmi sentire così felice.
Non c'è bisogno di follie o di grandi cose, si riconoscono a pelle, dopo una chiacchierate le persone di buon cuore: da come si pongono, da come trattano gli altri, dai loro gesti, dalle loro idee...ed è per questo che mi apro a pochissimi, e soffro infinitamente le volte in cui commetto un errore.
Però, nonostante tutto, va bene così: per imparare c'è bisogno di sbagliare, e in fin dei conti conta solo chi ti sostiene anche quando non glielo chiedi, anche quando puoi farcela da sola, chi crede in ogni cosa che fai e che incoraggia i tuoi sogni, chi ti spinge a diventare migliore senza chiederti di cambiare e chi ti fa sentire grande anche quando non mostri altro che il tuo peggio.
Lasciamo invece dove sono quelli che ti fanno volare per un po', poi ti lasciano cadere e ti guardano dall'alto: evidentemente quello è l'unico modo in cui possono sentirsi superiori.