martedì 16 dicembre 2014

Le persone care sono come il cielo

Approfitto dell'unica ora che ho a disposizione nella giornata, sperando che mi basti, per scrivere qualcosa che avrei voluto dire ieri sera, se solo non fossi così incapace a parlare ed esprimere i miei sentimenti così come sono senza sbagliare le parole e far risultare tutto stupido o molto imbarazzante.
Le persone che erano con me ieri non le conosco da tanti anni, non conosco totalmente la loro storia o il loro passato, eppure sono le uniche che in tutta la mia vita mi hanno insegnato qualcosa senza spezzarmi il cuore o deludermi. Solo oggi capisco quant'è sbagliato quando dicono che la felicità non lascia cicatrici dalle quali imparare, non è vero niente. Sarò monotona, forse scrivo sempre le stesse cose, eppure con certi esseri umani è sbagliato rimanere in silenzio, e sarà che sono abituata a dire sempre quello che penso, che provo perché credo che la vita sia troppo breve e imprevedibile, la cosa peggiore sono i rimpianti e ciò che facciamo lascia sempre un segno in qualcun altro, quindi tantovale rendere questo segno un qualcosa di bello ed indimenticabile.

Le persone care sono come il cielo.
Ci sono, nonostante tutto, nonostante gli errori che compi, le parole sbagliate che dici. Il cielo è sempre lì che accetta soli, nuvole, nebbie e temporali.
E così sono per me queste persone che erano lì ieri, le uniche necessarie per me, che veramente fanno la differenza.
E' stato il compleanno più bello della mia vita, non c'era una sola cosa fuori posto, era tutto perfetto, mi sentivo a casa, mi sentivo amata, mi sentivo felice.. ero me stessa, per la prima volta mi sentivo accettata.

C'è lei che ho conosciuto nel momento più brutto dell'anno e che mi ha aiutata a superarlo dandomi consigli, ascoltandomi per ore concludendo con una battuta cattiva che mi faceva cadere dalla sedia dal ridere. Ci sono stati alti e bassi ma le voglio davvero bene, perché siamo riuscite a incastrare due caratteri totalmente opposti. Io ho accettato il suo carattere che non riuscivo a capire, lei ha smesso di guardarmi male quando faccio una battuta stupida delle mie. Ha imparato ad essere meno acida con me, ed io più paziente quando ciò accadeva.
Mi piace perché sapersi venire incontro è il modo più semplice e classico di dire 'ti voglio bene' senza bisogno di parlare, perché accettare che si hanno punti di vista differenti e trarne il meglio è una cosa molto matura, molto bella e dolce. Io ho imparato a mettere da parti dei lati di me per star meglio con lei e lei ha fatto lo stesso, e pur scontrandoci a volte sono state di più le volte in cui ci siamo abbracciate e consolate a vicenda.
E Fiammi, ci sarò sempre per cercarti su Wikipedia notizie ridicole sugli assassini seriali e farti ridere mentre cerchi soluzioni per uccidere qualcuno senza farti scoprire. E spero che anche tu ci sarai sempre per augurare geniali modi di uccidere qualcuno che mi sta facendo soffrire, o per scuotere la testa con me quando qualcuno di estremamente stupido fa l'errore di incrociare le nostre vite. I need my girl.

C'è Nicho, ed è grazie a lui che ho iniziato pole, perché con i suoi discorsi coraggiosi mi motivava a fare di meglio e impegnarmi specialmente quando qualcosa è faticoso, e non è poco. Insomma, mi hai insegnato un nuovo modo di affrontare la vita, il che equivale a dire che hai contribuito a cambiarla.. mica seghe. Sei una delle persone migliori che abbia mai conosciuto, con cui posso passare dall'argomento più stupido a quello più serio in neanche dieci minuti. Con te non devo mai giustificare nulla, a volte ti guardo e sento che hai capito, come ieri sera quando mi sono girata e ti ho detto "....lo so", e tu ti sei messo a ridere. Ti voglio bene gibbo, sei una roccia (non solo a causa dei tuoi muscoli).

La mia mostly detta 'sasso' perché ha difficoltà ad esprimere sentimenti, che però è riuscita ad esprimere pienamente con le parole più belle e semplici. 
Io so che farai strada nella tua vita, che diventerai quello che sogni perché già lo sei, io ti vedo e credo in te.
Sei l'amica migliore perché noti le piccole cose, quelle di cui pochi si accorgono, troppo occupati a ricercare quelle grandi ed evidenti. Il tuo modo di volere bene magari è silenzioso, ma mi completa. E so che ci sarai sempre, perché io e te abbiamo avuto una vita uguale e senza sforzarsi riusciamo ad essere perfettamente compatibili.

Gli altri non li menziono perché gli ho già scritto, per il loro compleanno o continuamente, quello che penso di loro. Lo sanno bene, non c'è bisogno di ripetermi.

E' grazie a voi che so cosa merito, che ho capito come voler bene, e m'importa solo di questo. So che la vita è lunga e potrei essere una delusione, ma farò il possibile per farmi perdonare se questo accadesse... darò sempre tutto ciò che ho per farvi vedere con i miei occhi quello che vedo io, quando sarete insicuri su quello che siete, perché avete fatto così tanto per me, anche senza accorgervene.
Oggi (ma anche domani, e dopodomani e i giorni che verranno) non importa più chi ha scelto di non esserci, chi ha scelto di non volermi capire e accettare, conta solo chi c'è perché è esattamente qui che vuole stare, per quanto difficile, faticoso o complicato sia.
Come il cielo, conta chi resiste.. chi ci tiene, chi si impegna, chi ci mette il cuore per dimostrarmi quello che dice o che sente.

Le persone care sono come il cielo... 
e il cielo non se n'è mai andato.

giovedì 11 dicembre 2014

Even in the deepest dark, you need to walk forward

So che da parte mia questo discorso può sembrare contraddittorio, perché torno indietro spesso e volentieri e tante volte l'ho fatto in passato, eppure mi reputo una persona cosciente, che riflette sulle cose e può cambiare idea se s'impegna a farlo...sforzandosi.
Sì, perché come dice Nina a volte il cervello va "preso a frustate", bisogna trattarlo come un bambino e dirgli "no" quando c'è da dirlo, pure se spinge moltissimo verso qualcosa.
C'è poco da spiegare, quando una cosa è sbagliata lo senti, il tuo stesso corpo lo sente, ma c'è sempre un qualcosa che ci spinge a tornare sui propri passi, a sentirci impotenti di fronte alla mancanza, a buttarci a occhi chiusi in situazioni che sappiamo già senza speranza, solo per non affrontare quel dolore terribile di stare senza qualcuno che ti ha dato tanto, che ti ha regalato momenti stupendi, cambiato la vita in qualche modo...
E' facile sbagliare quando ci sono di mezzo i sentimenti, ma è importante anche come reagisci, è importante se permetti a te stessa di farti crollare o di rimanere saldamente in piedi. E' una cosa che ci insegnano a pole, per fare bene una posizione devi concentrare tutto lo sforzo e la fatica in una parte del corpo, altrimenti non riesce: a volte devi piroettare intorno al palo e per farlo ti distruggi le braccia tentando di tirare su tutto il tuo corpo, altre volte è una gamba a fare tutto il lavoro ma la conclusione è che dopo un po' di volte, seppur con tanto dolore, ti riesce.
Il cervello va allenato a reagire, certo è più difficile perché di mezzo c'è l'autoconvinzione che è più dannosa di un proiettile, però alla fine ci si fa, e si continua su quella strada.
Perciò un giorno sento il dolore della botta, e il giorno dopo c'è il livido che fa male solo se me lo tocco. Poi anche quello lentamente svanisce e non rimane più nulla.

A un certo punto mi sono accorta che un bicchiere rotto è solo un bicchiere rotto, e il fatto che io ci volessi vedere un mondo infranto non lo rendeva niente più di un bicchiere rotto, anzi rendeva me una stupida.
Semplicemente, l'amore non c'entra nulla con l'accettazione passiva. Puoi amare fino allo sfinimento una persona, però se non è fatta per te non puoi sforzarti e fingere che sia così, non puoi volere che faccia comunque parte della tua vita, puoi solo amarla per ciò che ha significato per te, amarla per quello che ti ha dato genuinamente, per come ti ha fatto sentire, per come ti ha cambiata... ma no, non puoi rimanere con qualcuno per il quale non fai la differenza, che non capisce la magia che puoi essere oltre a non riconoscere la magia che sei.
Certo ci sono persone a cui non smetteremo mai di tenere nonostante tutto, forse è solo perché siamo così abituati a farlo che non concepiamo un mondo senza volergli bene, ma in certi casi puoi solo metterci tutta la forza che hai e sollevare quel pesantissimo libro per riporlo nel suo scaffale... fa male, ma si devono amare le persone, non i bei ricordi persi.
E se hai davvero voluto bene a qualcuno, non rimpiangi mai ciò che gli hai regalato e ciò che con amore gli hai offerto di te... accetti semplicemente che ciò che avevi da dare non corrispondeva a ciò che quel qualcuno voleva ricevere, e continui per la tua strada.

Sforzandosi anche il peggior livido passa, a volte perfino senza farci ricordare di averlo mai avuto.



mercoledì 3 dicembre 2014

Una montagna rimane una montagna anche quando ne resta solo un sasso

Esiste una certa persona, nel mio mondo, che non sono mai stata in grado di paragonare a niente. Eppure io vivo per le definizioni, do i nomi alle cose, dedico canzoni, film, mi piace avere dei punti di riferimento ai quali aggrapparmi anche per le piccole cose. Sono una di quelle persone sempre ansiose che quando deve scrivere qualcosa si fa una scaletta precisa, quando deve fare discorsi se li prepara prima nella testa e si preoccupa sempre di fare la cosa giusta e di farla bene.
Ma, ugualmente, non sono mai riuscita a definire questa persona a cui io voglio un bene incondizionato e senza pretese; non posso dire che somiglia a qualcosa di poetico come un tramonto o una foresta ghiacciata, perché sarebbe poco realistico dal momento in cui lui non è così meraviglioso come queste due cose. Non posso dire che somiglia a qualcosa di normale perché sarebbe come definirlo ordinario, e non posso definirlo con qualcosa di brutto perché sarebbe falso.
Mi arrendo e accetto semplicemente il fatto che sia qualcosa di unico a sè, che non so spiegarmi e mi piace così com'è: freddo e dannatamente lontano dalla perfezione.
Io e lui siamo "inseparabili ma costantemente separati", a volte vicini ma lontani anni luce, a volte il contrario.
In certi momenti parliamo senza sosta, e in altri stiamo ore senza dire una parola. Una volta gli dissi "con te il silenzio non è mai pesante", e lui mi rispose che è normale, il silenzio non lo è mai; quello che intendevo io è che è davvero raro trovare qualcuno con cui poter stare in silenzio senza che questo voglia dire necessariamente attesa.. attesa di trovare un argomento.
Le persone sottovalutano la bellezza del guardare qualcuno senza dire niente, cercare i dettagli delle sue espressioni e del suo corpo senza essere distratti da quello che dice. Di questa persona io so tutto, senza sapere poi molto: non conosco bene il suo passato nè i suoi segreti, eppure conosco il tono di voce quando mente, conosco cosa si nasconde dietro il suo sguardo, conosco le sue reazioni, il suo modo di parlare e di reagire alle cose, riesco ad immaginare ciò che potrebbe dirmi, so come pensa. L'ho osservato per tanto tempo, e ogni volta adoravo scoprire qualcosa di nuovo, una sfumatura che non avevo visto prima, un sorriso diverso, e ogni volta era un valido motivo per volergli più bene di prima.


Ormai tutto è ridotto a un mucchio di foto polverose, canzoni, biglietti... mi manca. Questa persona, la luce a cui mi sono sempre aggrappata nei momenti bui e difficili, mi mancherà per tutta la vita. Quando non mi è vicino sento qualcosa mancarmi.
Forse non posso paragonare lui a niente, ma quello che abbiamo è come una montagna con la cima perennemente coperta dalle nuvole o dalla nebbia. Non si sposta, non crolla mai del tutto. Magari frana, magari le pareti cedono, magari impiegano anni per ricostruirsi ma quello è il suo posto e dovesse anche solo, di quella montagna rimanere un sasso, sarebbe lo stesso per me.
E' quella montagna caduta di cui non vedrò mai più l'apice, non potrò mai più impegnarmi per scalarla perché adesso è solo un sasso, e che senso ha avere un rapporto se non puoi continuamente prendertene cura per farlo crescere sempre più forte?

Non posso definirlo in alcun modo, non posso concludere in modo poetico dicendo che mi ricorda qualcosa, perché non mi ricorda niente. Lui è lui e niente è come lui. 
E forse, in un mondo con milioni di persone, dove tutti sono diversi ma sostituibili, dove il tempo ripara sempre ciò che è distrutto e dove anche la polvere più preziosa alla fine si perde nell'aria come tutto il resto, dire a lui che è unico è la cosa più dolce che mi venga in mente.

giovedì 13 novembre 2014

Le persone non cambiano, si rivelano

Non mi toglierò mai il difetto di dare troppe possibilità alle persone che non le meritano, mettere i puntini di sospensione invece che un punto deciso, tornare indietro, semplicemente tornare e basta.. spero sempre che se anche le persone spesso dicono cose che non provano oppure le dicono e poi cambiano idea, una base ci sia sempre, quindi torno sui miei passi, quindi mi dico che dovrei essere meno decisa, meno rigida... e ogni volta sbaglio.
C'ha ragione Lynch quando dice che le persone non cambiano, ma si rivelano per quello che sono. E penso che dovrei smetterla di tornare e rassegnarmi all'idea che persone a cui ho voluto sinceramente bene non ne hanno mai voluto altrettanto a me. Magari me ne hanno voluto finché gli faceva voglia o comodo, ma non è così che si dimostra l'affetto, è una questione di costanza e di impegno continuo... e di certo non termina solo perché si prendono strade diverse. Non esistono giustificazioni o scuse, se il bene finisce è per mancanza d'attenzione, o perché non c'è mai stato.
Quando mi verrà voglia di tornare da qualcuno, di riallacciare un rapporto, di lottare per un'amicizia dovrò sedermi, chiudere gli occhi e chiedermi due cose: lo farebbe per me? cosa ha fatto per meritare un'altra possibilità?
E poi esiste la "seconda possibilità"? Oppure le chiamiamo così per vigliaccheria, quando non abbiamo il coraggio di definirci deboli?
Sono debole, quando offro il mio cuore a una persona che l'ha ferito.
Sono debole quando faccio finta che una situazione non sia come è solo perché è doloroso affrontarla, e sono debole quando sforzo il mio cervello a pensarla come voglio io anche quando so in partenza che una situazione andrà a mio discapito.
Sono debole quando faccio un passo indietro perché spero sempre in qualcosa.
Forse solo per me stessa, solo per non dirmi che ho voluto bene con il cuore a una persona per cui invece ero sprecata, solo per non darmi della scema per aver visto qualcosa che invece non c'era, o era altrove.

Comunque, tutte le volte che mi sento così, tutte le volte che faccio una cosa stupida mi calmo e mi ricordo che non ci sono solo persone inaffidabili, finte e deludenti: ci sono anche persone che brillano, il cui calore è sempre pronto a riscaldarmi, e questo senza mai dire una parola, senza rinfacciarmi niente o pretendere qualcosa. Persone che guardano attraverso di me e hanno capito chi sono, e che hanno cura di me per questo.
Oggi, mentre un mio amico parlava io lo guardavo e sentivo crescere questa sensazione di affetto e gratitudine che mi faceva sorridere senza rendermene conto, pensavo a quanto di me avrei voluto dare a questa persona e quanto avrei voluto conoscerne, perché è una delle migliori persone che ho intorno.
Guardarlo mi ha fatta sentire al sicuro, perché non è l'unica persona in grado di farmi sentire così felice.
Non c'è bisogno di follie o di grandi cose, si riconoscono a pelle, dopo una chiacchierate le persone di buon cuore: da come si pongono, da come trattano gli altri, dai loro gesti, dalle loro idee...ed è per questo che mi apro a pochissimi, e soffro infinitamente le volte in cui commetto un errore.
Però, nonostante tutto, va bene così: per imparare c'è bisogno di sbagliare, e in fin dei conti conta solo chi ti sostiene anche quando non glielo chiedi, anche quando puoi farcela da sola, chi crede in ogni cosa che fai e che incoraggia i tuoi sogni, chi ti spinge a diventare migliore senza chiederti di cambiare e chi ti fa sentire grande anche quando non mostri altro che il tuo peggio.
Lasciamo invece dove sono quelli che ti fanno volare per un po', poi ti lasciano cadere e ti guardano dall'alto: evidentemente quello è l'unico modo in cui possono sentirsi superiori.

mercoledì 8 ottobre 2014

Sentinelle

Le sentinelle che si sono messe a leggere protestando contro i diritti gay, contro il diritto di formare una famiglia, la trovo l'ennesima, vergognosa azione che oggi, nel 2014, non dovrebbe accadere neanche per scherzo. E' frutto di ignoranza e stupidità, di persone cresciute ad occhi bendati che non ha avuto l'intelligenza né la forza di staccarsi da convinzioni intaccatigli da opinioni altrui, di allargare le proprie vedute, di porsi domande e cercare risposte.
Neanche si può più dare colpa alla religione di questi avvenimenti: io sono cresciuta facendo catechismo, scout cattolici, comunione e cresima eppure tutte le persone che ho conosciuto, tutte le insegnanti e i preti che ho incontrato non si sono mai permessi di sputare così sui diritti altrui, di puntare il dito gridando 'sei sbagliato, sei diverso'...perché erano persone intelligenti. Persone empatiche, sensibili e rispettose come quelle di cui mi ritrovo circondata oggi, e quelle da cui ho avuto la fortuna di essere cresciuta. Il modo migliore e più giusto di crescere un figlio è quello di mostrargli tutte le possibilità e di farlo scegliere di testa sua, perché ognuno ha il dovere di ragionare col proprio cervello e di seguirlo a pensare in modo giusto, ma soprattutto in modo umano.
Perché non è umano impedire alle persone di seguire il proprio cuore giudicandole 'sbagliate', impedirgli di sentirsi a proprio agio perché considerate 'diverse', 'anormali'. E' triste vedersi proibire di essere sé stessi sotto ogni aspetto, perché la più grande sofferenza nella vita è quella di non venire capiti e amati per quelli che siamo e ancor peggio, di essere giudicati come qualcosa che non siamo.
Però amare è una prerogativa di chiunque, è quello che ci rende tutti uguali: c'è chi ama in modo sbagliato come quelli che buttano acido sul viso della propria ragazza per gelosia e anche questo è un sentimento che accomuna tutti, ma chi ama in modo giusto non farebbe mai una cosa del genere, perché sa che minare la vita di un altro essere umano, psicologicamente o fisicamente, è profondamente sbagliato e perché sa che la libertà di essere e di esprimere sé stessi è la cosa più importante al mondo, per cui si lotta fin dall'inizio dei tempi.
Chi lotta contro la violenza dovrebbe lottare anche contro questo, contro la privazione di qualcosa che dovrebbe essere prerogativa di tutti: la libertà.
La libertà di sposarsi quando ci si ama pur essendo dello stesso sesso, di poter costruire una famiglia con dei valori e dei principi e che importa se ad insegnarlo non sono un uomo e una donna, chi ha deciso qual è una famiglia "tradizionale"? Il volersi bene è l'unica cosa ad essere tradizionale, ad essere universale e soprattutto è quello che lega due persone che non vedono l'ora di assicurare a un bambino chiuso in un orfanotrofio un'esistenza piena di amore dove sarà accudito, protetto e amato come merita qualsiasi essere vivente e pensante su questo pianeta.

Però no.
Lasciate i bambini a crescere un'infanzia in solitudine, mentre da qualche parte ci sono due donne o due uomini che si venderebbero un rene pur di dargli il calore di una famiglia e di una casa in cui vivere.
Persone che potrebbero dare al mondo veri Uomini e vere Donne con valori, idee e princìpi intelligenti atti a migliorare il mondo in cui viviamo.
Scendete pure in piazza a protestare, a leggere i vostri libri, a minare la libertà, la felicità e la serenità di vivere altrui però vi prego, vi supplico, fate sì che i vostri gesti e i vostri pensieri siano uniti e coesi: non indignatevi mai più per uno stupro, per un pestaggio, per un episodio di bullismo, per un suicidio causato da parole cattive, per un genocidio, per una scelta politica ingiusta, per una privazione immeritata.
Io non ci vedo alcuna differenza, perciò se proprio volete essere stupidi siatelo pure, ma assicuratevi di essere coerenti... almeno con voi stessi.

giovedì 18 settembre 2014

Awakening

Ho letto una frase di Chopra in giro e diceva più o meno così: "qualsiasi relazione hai attratto nella tua vita in questo momento, è precisamente quella di cui hai bisogno adesso. C'è un significato nascosto dietro ogni evento, e questo significato nascosto è servire la nostra evoluzione personale".
E io, allora? Il fatto che mi piaccia stare da sola, forse troppo, e che speri solamente in qualcosa di fisico, che non vada a toccare il sentimento che significa? Non sto aiutando la mia evoluzione o forse è il contrario? 
Sono disillusa e pretenziosa. Sono a quel punto della vita in cui tutto ciò che hai intorno non deve essere modificato perché è perfetto così: sono perfette le persone che ho scelto di avere accanto, è perfetto lo sport che ho iniziato, sono perfette le mie ambizioni e i miei obiettivi, i miei lavori, i miei studi.
Mi sento, dal punto di vista personale, indipendente. Perspicace anche, quando mi rendo conto che qualcosa non funziona ed è meglio lasciarla indietro.
Non mi faccio più mettere i piedi in testa dal mio istinto, da una voglia momentanea... ho capito che è meglio, prima di dire o fare qualsiasi cosa pensare 'mi farà bene?', e agire di conseguenza.
A volte capita di lasciarmi andare e chiudere gli occhi a cose piuttosto palesi.. ma per fortuna ritorno sempre in me, e non dipendo da nessuno. Voglio bene, mi affeziono.. ma non dipendo più, non mi faccio più prendere in giro. C'è una linea sottile che separa il compromesso dalla perdita di dignità ed io ho imparato dove sta questo limite, ho capito come dovrebbero essere le cose, perché a lungo le ho guardate nel modo sbagliato, forse anche condizionata da chi avevo intorno e non mi faceva del bene.

Robin Williams diceva che spesso pensiamo che la cosa più dolorosa sia rimanere soli, ma in realtà la peggiore è quella di finire con persone che ci fanno sentire soli.
E se la mia solitudine vale tanto, anche la mia compagnia dev'essere tale.. ho una voglia matta di condividere, di confrontarmi, di provare cose nuove e vedere nuovi posti.
E mi rende fiera essermi costruita faticosamente una vita in cui se mi viene in mente qualcosa da fare, so già esattamente chi chiamare per farlo, ma soprattutto mi rende fiera l'essermi resa conto dei grandi passi che ho fatto già in un anno, sapendo quanti ancora dovrò farne. Ma non sono spaventata, sono felice.
Guardo le persone che mi stanno più a cuore, che mi sono vicine da molti anni e le ringrazio, per non aver avuto timore di tirare fuori il meglio di me, di avermi sostanzialmente aiutata a diventare quella che sono adesso, di avermi dato il coraggio di abbandonare situazioni dolorose e persone non meritevoli, e avermi dato il via per farlo senza nessun dolore o rimpianto, cosa che credevo impossibile; per avermi fatto capire come dev'essere un rapporto e aver guidato i miei occhi in direzioni che non conoscevo, facendomi scoprire parti di me che non sapevo di poter avere.
E grazie a me, soprattutto, perché la forza di migliorare e reagire parte sempre da noi stessi, per far vedere a noi stessi che siamo di più, molto di più delle nostre debolezze e mancanze.
Grazie per aver preso decisioni che sembravano terribilmente tristi sul momento ma che poi, a distanza di mesi, sono state la cosa migliore; per avere avuto il coraggio di sforzarmi a pensarla in modo diverso perché il modo in cui pensavo era sbagliato, per essermi messa alla prova e per aver imparato a volermi bene, così tanto bene da non aver più bisogno di nessuno se non di me stessa e di amare solo chi, quotidianamente, mi arricchisce.

giovedì 7 agosto 2014

Rumore

E' inevitabile pensare a qualcuno una volta che se n'è andato dalla nostra vita in modo definitivo, che siano passati mesi o anni è nelle piccolezze che ritroviamo le persone a cui abbiamo tenuto, in un modo o nell'altro. 
Ma il grande errore che facciamo tutti e che facevo anche io, era quello di cercare un appiglio dopo essere stati abbandonati, lasciati.. o addirittura dopo aver abbandonato, o lasciato.
A volte si mandano lunghe lettere di addio, o si compiono delle azioni mirate solamente all'esito di lasciare qualcosa di noi a questa persona, di non andarcene in silenzio, per far sì che questa persona pensi a noi, non ci dimentichi, non ci sostituisca. Vogliamo farle sapere che per noi non è più la stessa cosa, in modo da sentirci ripetere ' neanche per me '.
Ma la mancanza di qualcuno la si sente nelle piccole cose della quotidianità, in quei piccoli gesti di routine come quanti cucchiaini di zucchero mette nel caffè o come tiene la forchetta o come si lega i capelli - e i piccoli gesti sono silenziosi. Non andremmo mai da una persona a dirle che ci manca da morire il modo in cui ripiegava i vestiti o come sfogliava un libro, ma per qualche motivo sentiamo doveroso farle sapere che ha sbagliato ad andarsene, che ci ha fatti soffrire, o semplicemente che è una persona crudele. Tutto solo per far breccia nella sua mente, indurla anche solo per un istante a pensare a noi, non importa in che modo; c'è chi usa le offese e le cattiverie, c'è chi usa parole dolci e c'è chi usa falsità, finto orgoglio.
Ma l'intento è sempre e solo uno: un commiato, per far sentire quella persona come vorremmo che si sentisse.
Ma in fondo, perché voler gridare a tutti i costi?
Per produrre un’impressione nel suo animo, per obbligarla a ricordarsi di noi, per ammirarci o per rimpiangerci.

Ecco, il punto è questo.
Se abbiamo fatto la differenza, lo sappiamo anche senza aver avuto bisogno di farcelo dire. Se non abbiamo contato niente, ugualmente lo sappiamo, pur facendo finta di credere una cosa diversa.
Scrivere, gridare risentimento o piangere non servirà a niente perché quello di cui sono profondamente convinta è che se siamo stati veramente amati da quel qualcuno, non sarà mai in silenzio che ce ne andremo. Mai
Saremo sempre in un profumo, in uno sguardo, in un gesto, in una canzone, in una cosa.
Io non troverò mai nessuno come le persone che amo e le persone che amo non troveranno mai nessuna come me, e non avrò mai bisogno di lunghi poemi per far sentire la mia mancanza, io so che conto, so quanto conto e so che se me ne andassi, o se andassero via loro, non sarebbe mai la stessa cosa con qualcun altro. Le persone sono uniche al mondo, è questo che amo di loro, che chi è valso ed è stato importante sarà sempre insostituibile e indimenticabile.

Chi ci ama sente il rumore nella nostra assenza, chi non ci ama nelle nostre grida 

lunedì 28 luglio 2014

Per te vorrei

Si diventa grandi a forza di fare la cosa giusta, per noi stessi, non per il nostro istinto o per la nostra voglia momentanea. 
Si tratta di compiere uno sforzo che lì per lì può renderci tristi, ma a lungo andare può salvarci, renderci migliori, farci bene.
E' preferire la propria dignità a tutto il resto.
E' vero, esistono cose di noi stessi che probabilmente non riusciamo a cambiare per quanto ci sforziamo, ma per il resto sono solo scuse.
"sono fatto/a così, non ci posso fare niente", quante volte l'ho sentito ripetere, tante che ho perso il conto.
Non è vero perché siamo esseri umani e cambiamo più in fretta di quanto riusciamo ad ammettere, non è vero perché come dice un bellissimo film ' una persona è più autentica, quanto più assomiglia all'idea che ha sognato di sè stessa '.
Perché essere forti e coraggiosi vuol dire impegnarsi. Impegnarsi a fare la cosa giusta, la cosa migliore. Impegnarsi ad assomigliare al modello mentale di noi stessi che abbiamo, a cui vogliamo essere simili, perché è possibile.
Impegnarsi a dire addio a qualcuno che ci fa male anche se lo amiamo moltissimo, a scappare da una situazione perché ci rende infelici. Avere il coraggio di rinunciare a qualcosa sapendo affrontare le dolorose conseguenze che ne derivano, guardare avanti invece che indietro, saper capire che se certe cose o persone non possono tornare, forse è anche perché meritiamo di più.
Ci dobbiamo sempre essere noi stessi in cima alle nostre priorità, e mai dovremmo permettere a qualcuno di farci sentire come se valessimo meno.
Fare la cosa giusta è un grande sforzo, ma alla lunga rende forti e orgogliosi.
E spesso crediamo di non riuscire a stare senza una persona e pensiamo che quello sia amore, ma non lo è: è bisogno, è debolezza che va combattuta e cancellata, perché ciò che rende tristi non è mai ciò che meritiamo.

Vorrei che tu facessi la cosa giusta, vorrei che smettessi di piangere e tu iniziassi a sorridere per quella che sei e per le persone che hai accanto e che veramente ti vogliono bene, non per quelle che ti hanno lasciata indietro.
Vorrei che tu ti impegnassi a lasciar andare qualcuno che non ha mai visto quanto sei bella, intelligente e forte a forza di inseguire un passato malsano e autolesionista. Vorrei tu non avessi bisogno di certa gente, che tu non veda l'ora di stringere mani più forti che non pensino ad altro che a tenerti con loro, non le sue che hanno subito lasciato la presa e ti hanno fatto credere di essere sbagliata. Ecco, vorrei che tu capissi quanto invece sei giusta. Mi piacerebbe vederti orgogliosa di te stessa e di tutte quelle cose che porti a termine, del fatto che ti piace leggere, suonare il piano e dipingere, che odi le cose superficiali e hai obiettivi alti. Del fatto che non sbandieri al mondo i tuoi problemi, ma a pochissime persone perché la compassione altrui non ti interessa.
Vorrei tu capissi che sei tu la sola artefice della tua tristezza, che nessun altro ha questo potere, tantomeno chi non soffre ogni giorno per averti persa. Che ci saranno persone che invece varranno le tue lacrime, perché ti avranno conosciuta per quella che sei e si saranno innamorati di quello che hanno visto, e non parlo per forza di un uomo.
Beh, vorrei tu capissi quello che ti meriti e meriterai sempre, perché sei sempre stata e sarai sempre tre spanne più in alto di quasi tutte le persone che abbia mai conosciuto. 

lunedì 21 luglio 2014

Coerenza

Mi stupisco sempre, tutte le volte di come sia pieno il mondo di persone incapaci di essere chiare e coerenti, cosa che però, quando trovo, non lascio scappare.
Una volta ero molto incline a fidarmi, a buttarmi ugualmente anche se vedevo che la situazione sarebbe andata al 99% male, a vedere il buono dove non esisteva, o meglio dove non voleva esistere.
Perché il fatto è che se non vuoi mostrare il tuo bello a qualcuno, allora devi avere il rispetto di dirglielo senza bisogno di illudere per ottenere ciò che vuoi (che magari avresti avuto comunque).
Una persona che mi piaceva molto una volta, uscì con me, parlò con me per ore, mi portò a vedere il panorama di tutta Firenze al tramonto, andammo a piazzale Michelangelo insieme e poi come al solito sparì nel nulla, come un vigliacco, lasciandomi a chiedermi se avevo sbagliato qualcosa.
Ma non si tratta di sbagliare, si tratta di avvertire una certa scintilla oppure di non avvertirla, un certo qualcosa che ti fa immaginare un futuro insieme, che ti fa desiderare solo quella persona al tuo fianco, non importa quanto sia imperfetta. Se non c'è, non c'è. Pace. Ma ditelo!
Ci rimango male, perché dovrei vergognarmene? Ho dei valori, ho dei sentimenti. Sono una persona che non si accontenta, specialmente in amore deve essere tutto come dico io, specialmente adesso che ho capito perfettamente che tipo di persona voglio evitare in futuro.
Voglio chi mi rispetta, che sia sincero anche quando quella verità è dolorosa e potrebbe ferire più chi la dice che chi la ascolta. Voglio qualcuno che riconosca il mio valore, che mi voglia bene come persona, e non solo come fidanzata. Che mi capisca, mi conosca e si fidi, perché sa che non potrei mai essere capace di tradire, di mentire.
Poi spesso ci sono pure quei periodi in cui preferisci la tua libertà, in cui preferisci stare da sola piuttosto che rituffarti subito in qualcosa per noia e mancanza d'affetto, l'ho fatto una volta e mi è servito per capire che certe cose sono sbagliate, che la tristezza, la mancanza e la frustrazione vanno affrontate nel silenzio della propria solitudine, vanno capite e poi lasciate stare, a quel punto vai avanti e dimentichi tutto tranne ciò che ti ha insegnato, come le materie a scuola.
Ho trovato chi è stato sincero e mi ha detto cosa vuole da me, senza infarcirmi tutto con dolci paroline, solo chiarezza. Non stiamo insieme, non ci interessa, è bello così. Ci rispettiamo e ci vogliamo bene, quando siamo da soli ridiamo, ci divertiamo, e quando siamo con altre persone siamo lì dove dovremmo essere, a goderci i nostri amici, i nostri interessi senza struggersi per altro.
I legami giusti, che siano d'amore, di amicizia o di amicizia con qualcosa di più, hanno bisogno di sincerità, maturità e coerenza.
I legami giusti sono dirsi le cose come stanno, così che l'altra persona non si faccia aspettative, non si illuda, non soffra e non cerchi parole nascoste dietro quelle che ci sono.
I legami giusti sono quelli che aggiungono, che arricchiscono ma che non ti fanno mai, mai sentire impotente quando sei lontana da quella persona; i legami giusti sono farciti di rispetto reciproco e coerenza, non di possessività, egoismo e cattiveria.

So accettare un rifiuto, so lasciar perdere chi non mi tratta nel modo giusto, chiedo solo di parlare, di dire ciò che pensate, perché io non mi diverto a interrogarmi sul perché dei vostri comportamenti, sul perché delle vostre azioni o dei vostri gesti. Io non mi diverto ad aspettare una telefonata o un messaggio che non arrivano mai, a chiedermi ansiosamente perché mi mettete all'ultimo posto nella vostra routine. Voglio solo stare tranquilla e in pace, voglio coltivare i miei rapporti affettivi come si curano i fiori, prendendomene cura e facendoli sbocciare, voglio tirare fuori il meglio da chi mi è accanto, renderlo felice, e se fallisco pazienza, vorrà dire che il posto di quella persona è altrove.
Spesso per apprezzare veramente una montagna bisogna arrivare fino alla sua cima, è vero, ma preferisco chi si rende conto che il panorama non gli piace e torna indietro, piuttosto che chi continua scocciato perché 'ormai è lì', e quando arriva è solo stanco e sofferente e riesce solo a odiare lo spettacolo che ha davanti. 
Preferisco la debolezza di chi è sincero, alla finta forza di chi vuol apparire grande e poi a conti fatti è più piccolo di una formica.