venerdì 20 febbraio 2015

Fare male non fa sempre male

Ultimamente mi succede di fare o pensare cose senza rendermene conto, o senza capire per quale motivo le ho fatte. E' strano per me, che sono sempre stata abituata a mettere a fuoco tutto, a trovare un senso anche alle mie azioni più (apparentemente) illogiche...per andare a metafore — che mi piacciono tanto — prima ero un quadrato e adesso sono un cubo, che non si è abituato a queste nuove facce e cerca disperatamente di capirne il senso. Forse è solo un periodo, o forse dipende da molte cose successe in passato... fatto sta che mi sento cambiata, cambiatissima rispetto ad un anno fa, e la consapevolezza è arrivata tutta insieme.
Purtroppo nella vita succederà sempre di perdere un po' sè stessi, di smarrire la strada.. ed è positivo, molto positivo per certi versi. Conoscere la "nuova te", imparare nuovamente a volerti bene, adattarti alle tue nuove necessità, venirti incontro... è una specie di piccola avventura con il nostro essere, un viaggio dal quale tornare arricchiti e più saggi. Dall'altra parte invece, succede che feriamo chi non se lo merita. 
So che è inevitabile avere degli abbagli, delle sviste, far male le cose perché serve a crescere, e a fare sempre meno errori.. ma è brutto proprio perché fai del male a chi vuoi bene o chi ami senza volerlo, senza rendertene conto finché non è successo. E' come se il tuo corpo andasse dritto per la sua strada e a un certo punto sbem, sbatti la testa contro un masso enorme, inizi a sanguinare e imprecare e ti senti incredibilmente idiota perché cavolo era lì, come ho fatto a non vederlo?. Ecco, così mi sento e mi sono sentita tante volte. Ma c'è una consapevolezza che mi fa stare bene, che mi fa comunque affrontare tutti i brutti periodi e le sviste e i massi dolorosi che incontro...è sapere di non essere una cattiva persona. Ecco, questo lo so per certo, e non serve che me lo dicano gli altri. Potrebbe esserci metà della popolazione mondiale a ripetermi che faccio schifo, che non ho cuore o che non so amare, io non le ascolterei lo stesso.
Sbaglio, sì. Faccio del male. L'ho fatto, anche alle persone che amavo di più. Eppure non ho mai agito al fine di ferire, non ho mai compiuto vendette, non trovo un senso logico nel ripagare con la stessa moneta, sono più per il "se una persona non fa per te, vattene e basta".

Un uomo che conosco tempo fa mi ha detto una cosa bellissima.
Mi ha detto che solo quando accetterò la possibilitá che si possa fare del male per il solo gusto di farlo, saprò discernere ciò che faccio per opportunismo da ciò che faccio con il cuore. 
Ed è così. Sono stata opportunista anche io, mi è capitato di usare senza rendermene conto persone per raggiungere una mia necessità, per colmare qualche vuoto... e mi è capitato di dire ti voglio bene alle persone senza realmente provarlo, ma non lo sapevo.
Mi ci è voluto tempo per capire che esistono anche le persone cattive. Non volevo aprire gli occhi, non volevo accorgermi che c'è chi fa male solo per il gusto di farlo, solo per il gusto di vederti soffrire, di farti stare sotto ai loro piedi. Uno psicologo in università ci ha detto che questa è una forma di manipolazione, creare dipendenza con il dubbio e con il dolore e io ora so che è possibile. So, in parte, di cosa sono capaci le persone... sia in male che in bene. So quando voglio realmente bene a qualcuno, e queste persone sono poche. Il bene è come una scala di gradiazioni, ci sono persone a cui ne vuoi meno, altre a cui ne vuoi moltissimo... mi guardo indietro, e quanti "ti voglio bene" ho sprecato. A una sola persona, di quelle che non ho più accanto, ne ho voluto davvero. Come faccio a saperlo? Perché gliene voglio ancora. Perché quando vuoi bene non smetti mai di voler bene, ecco cosa lo distingue dall'opportunismo, dal bisogno momentaneo...
Se ti voglio bene significa che fai la differenza per me, ma sopratutto significa che riesco a capire che puoi sbagliare, e sono pronta a perdonarti...e non è una cosa che sono disposta a fare per tutti, proprio perché non tutti soffrono dopo averti ferito.

Io so quanto sia semplice cadere nel tranello dell'ingenuità e sbagliare, non puoi diventare un arciere se prima non hai sbagliato mira dieci volte, colpendo gli alberi intorno invece del bersaglio. 
Tutto sta nel capire se davanti a te hai qualcuno che si preoccupa di togliere quella freccia riprovando a fare il tiro giusto, o una persona che semplicemente ne scocca un'altra nello stesso identico modo...