martedì 3 marzo 2015

La mia zona d'ombra

Ieri ho fatto una lunga, lunga chiacchierata con l'unica persona nella mia vita in grado di capirmi veramente, in ogni circostanza. La maggior parte delle volte non devo neanche spiegargli niente... o lo immagina già, o lo capisce mentre parlo. E' l'unico amico a cui abbia veramente mostrato la mia zona d'ombra, quell'insieme di comportamenti e atteggiamenti che ai più appaiono illogici e senza senso, ma che un senso ce l'hanno. Una zona di luce è sempre illuminata, puoi sempre capirla, darle una spiegazione... la zona d'ombra, se non hai voglia di illuminarla, non puoi comprenderla. La mia "zona d'ombra" è vastissima, ed è l'insieme di tutto ciò che mi è successo, di tutto ciò che mi è stato fatto e a cui io permetto ancora di pilotarmi e di definire chi sono. Io sono... sono un enorme groviglio di cose sbagliate, di paranoie, di paure... mi comporto come un diamante indistruttibile ma alla fine non sono che un pezzo di cristallo, e sono io l'artefice di tutto il male che mi faccio, non posso incolpare gli altri.
Gli altri, anche se male fanno il loro. Starebbe a me prendermi le mie responsabilità e riuscire ad essere di più, a fare di più, a liberarmi di tutto lo sporco che mi si è appiccicato addosso.
Beh, stavo dicendo...Emanuele è una delle persone a me più care, persone che si contano sulle dita di una mano. E' anche l'unica persona a cui io abbia mostrato il peggio di me, probabilmente due volte, e che mi abbia illuminata e fatto capire dove sbagliavo. Lui non mi ha mai giudicata, non ha mai preso niente sul personale. Io volo sospinta dal vento e lui, invece di afferrarmi per i piedi e riportarmi sulla terraferma, mi ha sempre mostrato come farlo da sola e mi ha fatto vedere quanto fosse grande il mio potenziale.
La verità è che cerco sempre di accontentare tutti, cerco sempre di mantenere un'immagine ideale di me, e nascondo il mio buio a tanti perché inconsciamente so che non potrebbero mai capirlo, accettarlo, amarlo.
Ayn Rand disse che amare qualcuno soltanto per le sue virtù non si sarebbe mai potuto considerare vero amore, o vera amicizia... la perfezione non è una cosa guadagnata. Ma sacrificare la tua autostima, la tua coscienza e la tua ragione amando i vizi di un'altra persona, quello è vero amore, quello è un regalo.
Emanuele mi vuole bene. E intendo che me ne vuole davvero. Mi ha sempre detto di essere me stessa anche e soprattutto nel mio peggio, perché lì si vede quando una persona ci tiene...se rimane, e come rimane, e con questo voglio dire saper restare quando non c'è niente che possa tornarti indietro, o quando sai che andrai a perderci. E' fin troppo facile amare finché l'amore può tornarti, tutti lo facciamo...il bene sincero è unilaterale. E' volere il bene dell'altro sopra ogni cosa, anche se a volte significa andarsene. E' viaggiare accanto, paralleli, anche se lontani.. non c'entra niente con il dipendere, con il trascinare.
Avrei voluto capirlo prima, anche se in fondo lo sapevo già.

E alla luce di questa riflessione, forse dovrei chiedermi di più chi si merita la mia presenza nella sua vita...che per quanto incasinata, faticosa e soprattutto difficile da comprendere, è almeno onesta e leale.. perché c'è davvero un abisso, ma un abisso di differenza fra fingere e nascondersi.

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